Il lavoro di Eugenio Tibaldi si concentra sulle dinamiche delle zone periferiche e di confine, ai margini dei centri formali e dei nuclei urbani storicizzati. Da anni la sua ricerca indaga gli “iperluoghi”, ambienti che superano costrizioni e imposizioni estetiche, capaci di generare dinamiche sociali ed economiche proprie. Spazi fisici e mentali, dilatati alla scala urbana e territoriale, oppure compressi fino allo spazio abitativo, come nell’opera in esposizione alla Galleria Nazione di Roma.
“Habitat #1” è un’installazione che esplora la necessità umana di dare un senso alle proprie ambizioni e aspirazioni attraverso la costruzione di un luogo domestico, i cui elementi sono metafore di ricordi, paure e speranze. L’esito estetico di questo processo è un percorso intricato e complesso in cui il visitatore può perdersi in pensieri e riflessioni, riconoscendo nei dettagli i frammenti e le ferite della sua stessa vita.
Su YourStory.it le fotografie realizzate a Torino, nello studio dell'artista e a Roma, durante l'allestimento dell'opera nella Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea.
@tibaldieugenio @lagallerianazione @lucrezia_longobardi
Notturno con figura. Primo corollario sulla vibrazione.
Mostra curata di Lucrezia Longobardi.
Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma 2020.
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